Torre del Greco: capitale mondiale del corallo

Torre del Greco e il corallo, si sa, sono legati da un rapporto indissolubile radicato nei secoli, ma prima ancora che per la lavorazione del corallo, Torre del Greco era nota per la pesca del pregiato materiale. I torresi erano infatti molto dediti alla pesca del corallo,  che veniva poi rivenduto a maestri corallari in varie parti del Mediterraneo. Così fu per decenni, per secoli, fino a quando non approdò in città quello che tutti chiamavano Il Marsigliese. Un uomo intraprendente e dalle notevoli abilità di intagliatore, di origini genovesi, che giunse a Torre del Greco per acquistare del corallo. Proprio durante una trattativa con un pescatore del luogo, secondo la tradizione, venne incantato dallo splendido sguardo della sorella del pescatore e da quell’amore nacque l’amore di Torre del Greco per la lavorazione del corallo, una passione che si tramanda ormai di padre in figlio, così come gli Aucella stessi definiscono la loro passione una vera malattia contagiosa.

Il marsigliese, ovvero Paolo Bartolomeo Martin lasciò dietro di sé una crisi notevole della lavorazione del corallo in Francia, causata dall’instabilità economica e sociale dovuta alla Rivoluzione Francese e decise di stabilirsi a Torre del Greco, avviando la lavorazione del corallo in città. Risale infatti, al 27 marzo 1805 la sua prima richiesta, accordatagli, al Governo Borbonico, per avviare l’attività nel regno.  La fabbrica, implementata nella Villa Castelluccio, che al giorno d’oggi non esiste più, diede lavoro a diverse persone, e non mancavano gli apprendisti torresi.

Quando il re Ferdinando IV scappò a Palermo, e a Napoli si insediò Napoleone Bonaparte, gli venne confermata la concessione fattagli dal re dei Borbone. Gli venne persino concessa una privativa che lo autorizzava  per cinque anni a produrre e vendere in tutto il Regno di Napoli i propri manufatti, vietandone a chiunque l’imitazione. Non mancarono anni in cui Torre del Greco attirava artigiani ed artisti dalle grandi abilità nell’incisione anche delle conchiglie, per la realizzazione dei cammei.

E così il Martin trovò in Torre del Greco terreno molto fertile per la propria produzione. Ma si dovrà aspettare la seconda parte dell’Ottocento, quando nel 1875 vennero trovati tre banchi di corallo nel Mare di Sicilia, per assistere al vero boom del corallo. Fu proprio quando venne rinvenuto il secondo banco di coralli, nel 1878, che a Torre del Greco venne istituita la Scuola d’incisione sul Corallo e Disegno Artistico Industriale.